Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

Tale allucinazione potrebbe essere emersa in analogia con il regno dei suoni. Egli sente che talune delle sue idee maniacali sono «fugacemente improvvisate». In altre parole, volubili come l'aria musicale2 • Freud non fa cenni al rapporto di Schreber con la musica, ma io mi chiedo se qualcuno così coinvolto in essa non abbia altre caratteristiche mentali riferibili alla musica. Vi sarete forse resi conto del mio tentativo di provare che Schreber può essere assimilato ad altri casi a proposito dei quali ho affermato che la musica è generatrice delle perversioni (Hermann, 1963, 1970). Secondo la mia teoria basata sull'esperienza clinica e su altre prove, il mondo dei suoni crea confusione nel senso erotico del reale. Conduce la pulsione sessuale dalla soddisfazione genitale alla regressione evocando il mondo rivolto-ai-suoni della sessualità infantile. Pfeifer (1923) argomenta inoltre che la musica porta alla luce le esperienze regressive dell'infanzia. Freud rivela la fantasia di omosessualità latente dietro la paranoia di Schreber della quale esistono anche palesi rappresentazioni nell'anamnesi: Schreber adorna il suo corpo nudo di ninnoli femminili mentre si attarda di fronte allo specchio. Freud nota inoltre che questo è il momento in cui la fantasia perversa diventa azione. Freud annoterà più tardi che tale azione perversa fu il prezzo che Schreber dovette pagare per poter essere in grado di mantenere una vita normale dopo il suo temporaneo ristabilimento (1923). Freud non indaga oltre la genesi di questa perversione, ma io cercherò di farlo: la perversione di Schreber trova origine nel suo coinvolgimento nella musica. Tornerò sulla musica più avanti, ma a questo punto vorrei introdurre un soggetto più importante. Ho già fatto ' È stato Tibor Raika a richiamare la mia attenzione su questo punto al termine della conferenza. 121

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