Il piccolo Hans - anno XIII - n. 49 - gen./mar. 1986

NOTE ' Conv., Incipit. ' Cfr. Nardi B., Dante e la cultura medievale, Bari, Laterza 1983'. ' Cfr. Finzi Ghisi V., Dante e il ritrovamento dello specchio nel luogo della fobia, in Il piccolo Hans n. 45. ' L'istituzione linguistica dell'italiano si fonda sulla poesia, non viceversa; si può certamente dire che la nostra lingua non è nata da un matrimonio di interesse, ma d'amore. ' F6nagy I., La ripetizione creativa, Dedalo, Bari 1982, specialmente il cap. 10; e F6nagy I., Démotivation et rémotivation, in Poétique n. 11, 1972. ' Panofsky E., Architecture gothique et pensée scolastique, tr. frane. Minuit, Paris 1967, p. 92. ' Olschki L., Sacra doctrina e Theologia mystica. Il canto XXX del Paradiso, in Giornale dantesco XXXVI, pp. 3-23. ' Singleton Ch. S., Journey to Beatrice, Harvard University Press, Cambridge, Mass., 1958; tr. it. Ch. S. S., Viaggio a Beatrice, Il Mulino, Bologna 1968. ' Cfr. Bartolomeo da Bologna, Tractatus de luce, a cura di Squadrani I. OFM, in Antonianum VII, 1932, pp. 201-494; specialmente III, I, ratio IV, pp. 352 e 356-8; ma anche le condanne espresse da Bonaventura. Cfr. anche, per esempio, ciò che dice Beatrice, anticipando a S. Giacomo la risposta di Dante a due domande dell'esame sulla speranza: «Li altri due punti, che non per sapere / son dimandati, ma perch'ei rapporti / quanto questa virtù t'è in piacere» (Par. XXV, vv. 58-60). " Cfr. l'analogia colla funzione del Primo mobile, medio fra tempo ed eterno, sede della trasmissione di potenza intellettuale, presente ad es. in Sigieri. Cfr. Nardi B., Intorno al tomismo di Dante e alla questione di Sigieri, in Giornale dantesco, XXII, pp. 188 sgg., e Baumker Cl., Die impossibilia des Siger van Brabant, Miinster 1898. " È uno dei concetti più significativi derivati a Dante dalla metafisica della luce, scienza francescana dei magistri di Oxford, oltreché Parigi e Bologna, cui si è spesso accennato a proposito di Dante, senza che se ne potesse studiare propriamente l'importanza. In particolare Bartolomeo da Bologna, rettore de1l'università di Bologna, insegnante a Parigi, autore di 41 quaestiones disputatae, qualche sermone e di un trattato De luce (cit.), che dovette sicuramente conoscere Dante a Bologna (e a Parigi?). Nelle sue opere, ma specialmente nel De luce, vi sono moltissimi passi che hanno impressionanti corrispondenze in Dante: esempi di vetri, acque, trasparenze, con citazioni, analoghe a quelle di Dante, di fonti arabe (ed. cit. pp. 349-50; 353 sgg.; 361-2; passim); l'estrema somiglianza Padre-Figlio (p. 362); la quadripartizio103

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