no senza sorprese. Lo spazio priormente cosificato si frantuma negli oggetti parziali. La nostra idea di apparato psichico ci ha indotti a trovare allo spazio una definizione diversa. Come nel sogno degli analizzanti la stanza di un appartamento viene scorporata per diventare parte dell'appartamento adiacente o un oggetto come lo zerbino collocato tra le due porte di ingresso dello studio dell'analista è insieme interno ed esterno, così noi abbiamo detto del nostro luogo della fobia che è luogo di separazione e di intersezione. In questo la barriera è qualitativa. L'abbiamo chiamata barriera molle e sta a rappresentare tutte le qualità, e i colori. Essa rappresenta la mescolanza e la separazione della luce e dell'ombra. Se la teoria di Darwin permette di fare a meno dei concetti di proiezione e introiezione essa determina contemporaneamente una equivalenza tra la scienza della vita e la teoria della luce. Se dunque l'uomo non ha un posto nell'economia della natura1 °, perché questo posto non c'è, se non lungo una linea di chiaroscuro, incominciamo a capire il peso, l'importanza determinante che noi abbiamo dato alla funzione del luogo della fobia nella struttura del soggetto. Incominciamo a capire perché il luogo della fobia sia un disegno e in più perché contenga due disegni irriducibili l'uno all'altro e perché, non visto, vi alberghi l'animale. Questa parte di imprevedibilità nello sviluppo della piccola d comporta la contiguità della forma al mostruoso. E tuttavia il mostruoso in quanto tale scompare non appena gli si dà un nome configurandosi come una nuova variante. L'introduzione del colore, i cavalli bianchi e il nero del morso, è già un'evoluzione nel luogo della fobia, come se l'animato, proprio nel momento in cui ciò che fa paura sembra essere il cavallo bianco o il nero del morso, fosse già più tollerabile. Come del resto l'elefante tratteggiato all'interno del boa dovrebbe per il piccolo Antoine essere la spiegazione rassicurante al profilo vuoto del boa.· 95
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