Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

questa piccola d, da questa sorta di degradazione grottesca in cui le leggi della natura vengono ad assumere le caratteristiche del motto di spirito, che Darwin scopre le leggi della vita. Si fa strada l'idea di una selezione inconscia. Anche la figura piccola dell'allevatore scompare come determinante di fronte al meccanismo che rivela. La volontà di produrre una certa modificazione (una razza, o una sottorazza nuove) è giocata dal fatto che la curva del disegno non si astiene dal produrre essa stessa delle variazioni correlate. Non si può prevedere o volere ciò che avverrà ma nondimeno esiste una legge che tali varianti imprevedibili impone. La piccola d del disegno dell'allevatore rivela insomma ben presto la struttura stessa del motto di spirito che l'ha sostituita nella degradazione grottesca al grande D del disegno di Dio: le variazioni correlate9, la pura combinatoria per cui «è verosimile che la presenza di un gran numero di felini possa determinare in una determinata regione la frequenza di piante, mediante l'intervento in primo luogo dei topi e poi delle api», legge per cui «i gatti bianchi e con gli occhi azzurri sono generalmente sordi, ma, ·solo" se sono maschi» e «i colombi col becco corto hanno i piedi piccoli e quelli col becco lungo i piedi grandi». Si instaura un dialogo delle qualità in cui è la qualità a primeggiare, a produrre la quantità: colori e particolarità costituzionali si presentano insieme. Cambia la teoria dello spazio. Lo spazio non è più là ma si costituisce con i suoi oggetti. Come se lo scienziato si collocasse sul limitare di un universo in espansione. Ma questa sorta di topologia ha per noi dei tratti conosciuti. Quel luogo dove l'esterno e l'interno sono diversamente definibili da quanto non comporti la teoria kleiniana. Questa è imprigionata dagli oggetti. I concetti di proiezione e introiezione si riferiscono a un interno e a un ester94

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