Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

di variazione e la dottrina dell'evoluzione al meccanismo della selezione. Dopo un lungo viaggio reale per mari e per terra, Darwin riesige il posto salgariano di colui che fantastica nel chiuso della propria casa; la geografia e le numerose mappe tracciate in compagnia del capitano Fitzroy, i numerosi rilievi compiuti, ritrovano la curva più semplice dello sterno di un piccione. Il serpente ha ingoiato il suo elefante. Ma torniamo per un momento alle Galapagos. Darwin ebbe qui l'impressione di esser presente all'«atto della creazione». Ma che cosa dobbiamo intendere con la parola creazione? Per la teologia naturale, per i creazionisti di ieri e di oggi creazione equivale a disegno, il disegno dell'uomo diverso da quello della scimmia, nuovi disegni dopo ogni catastrofe cosmica, il negro sempre diverso dal bianco, abissi di differenze da isola a isola dello stesso arcipelago, per nuovi, ripetuti interventi creativi. Il posto della psicoanalisi nell'economia della natura Per Darwin, che ne scrive a Asa Gray nel settembre 18617 , in piena guerra civile americana, e ne parla dopo essersi soffermato come continuamente nel Viaggio sulle questioni della schiavitù e del razzismo, «il Disegno è un gran pasticcio (Design is a poser)». E continua con cadenza scespiriana: «Se vedessi un angelo venir giù a insegnarci bene, e fossi convinto da altri i quali lo vedono che io non sono matto, io crederei nel disegno. Se potessi esser pienamente convinto che vita e mente fossero per qualche ignota via una funzione di altra imponderabile forza, io potrei esserne convinto. Se l'uomo fosse fatto di rame o di ferro e in nessun modo collegato con nessun altro organismo che sia mai stato vivente, io forse ne sarei convinto». E aggiun92

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