Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

Ecco allora che il primo disegno non appare che come inanimato ed è vuoto. Solo nel secondo all'interno appare l'animato che invece non è vuoto, è pieno, tratteggiato, vivido di particolari, come il muso del cavallo di Hans. All'origine della storia del soggetto sta questa sovrapposizione di due disegni e il primo, la pianta vuota di un luogo il cui interesse è ancora misterioso nasce però come completo di un segreto che sta nella sua facilità, nel fatto cioè che esso si componga di un contorno. A partire dal luogo della fobia È qui che trovano il punto di coesistenza due movimenti che ho già segnalato altrove come all'origine della formazione del soggetto e cioè il circolo delle pulsioni al cui chiudersi ecco è nato il soggetto e contengono il vuoto, l'oggetto mancante, e quell'altra formazione del soggetto che scaturisce al contrario dal raffronto tra il significante primo, ciò che rappresenta il soggetto presso il mondo, e il sapere del mondo, la scienza, la somma, il tesoro dei significanti esistenti. Da questo raffronto il soggetto nasce ma non felicemente, nasce dimidiato da un accadimento che vedremo e che è ciò che fa sì che quanto nell'altro disegno poteva essere la beanza all'interno di un cerchio pulsionale qui diventi un resto capace di costituire il grumo di tutte le differenze possibili tra ciò che accadrà della struttura di quel soggetto nella scelta, se così freudianamente si può dire, di una nevrosi o, direi io, della nevrosi al posto o, meglio: nel posto della perversione o della psicosi. Quanto di questi due disegni giungerà in analisi. è, lungo il filo della nevrosi, nostalgia. Nostalgia che individuammo altrove legata all'iniziale corpo a corpo che la nevrosi 89

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