Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

minuetto dalla partita per clavicembalo n. 5, o l'incredibile Finale della prima Sonata per violino in Sol minore. Spostandosi verso il centro di Verbum, le distinzioni gradualmente si confondono, sicché alla fine resta, non tre, non due, ma un'unica essenza: «verbum» che risplende, forse un simbolo dell'illuminazione. Paradossalmente «verbum» non solo è una parola, ma significa parola... - Tartaruga: «Il fondo è ottimo». - Achille: «Il fondo è ottimo... Ciò che io trovo così affascinante in questa stampa è che non solo le figure, ma anche...» - Tartaruga: «Il fondo è ottimo. E scusi se le ho suggerito le parole». Ed ecco una bella concordanza; lo sprung rhythm è molto legato al modello dei peoni, almeno per quanto riguarda le modulazioni ritmiche ascendenti e discendenti (non per l'affollarsi senza interruzione delle toniche). I peoni sono i piedi più significativi del genere emiolio (in latino genus sescuplum, rapporti di una volta e mezzo) che appunto si dice anche peonico, e comprende il baccheo U - : -, il eretico U U : -, e i quattro peoni - U U U , il primo, U - U U , il secondo, U U - U , il terzo, U U U -, il quarto. Tutti piedi di 5 unità, con il rapporto di 2 : 3. Il Gardner sottolinea che i migliori risultati in sprung rhythm sono fondati principalmente sulle frasi peoniche dell'ode di Pindaro, con i loro ondulati (o «oscillanti») e eretici, e il loro fraseggio peonico, veloce, accanito e polisillabico. E Hopkins ammirava particolarmente in Pindaro l'accurato spostamento del metro da ritmo ascendente a discendente, in alternanza più volte ripetuta. In accordo anche con la duttilità dei quattro peoni con la lunga in ognuna delle quattro posizioni. «Queste delicate transizioni del ritmo sono per me la più bella attrattiva dell'ode». 65

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==