Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

eia di fargli «per lo avvenire male», se osa ancora comparirgli davanti quand'egli se ne sta dentro una donna22 • Il rovesciamento delle ferree norme.del patto col diavolo è l'ultimo atto del generale rovesciamento di valori figurato nella novella: è l'uomo a far valere il patto, e, poiché l'altro, il diavolo, si ostina a ritenere di averlo rispettato anche troppo, è lui a decidere quel che ne deve seguire. «Ma Roderigo, prima che partissi, disse: - tu vedi, Gianmatteo, io ti ho observato le promesse di averti arricchito. E però sendo disobligo, io non sono più tenuto di cosa alcuna. Pertanto sarai contento non mi capitare più innanzi ...». In un primo momento, prodotto infallibilmente a quello scarto repentino della lettera («... dopo qualche finta cerimonia la guarì [la figlia del re di Napoli]. Ma Roderigo...»), è Belfagor a mettere in difficoltà Gianmatteo; ma poi il contadino, «sconsolato» e portato a rischiare l'impiccagione, trova il giusto esorcismo anche per la figlia del re di Francia. E anche ora il contrasto scatta nel rilievo nitido della lettera: «pure, fatto buon cuore», Gianmatteo affronta Belfagor, infuriato per tanta presunzione e sicuro d'averla vinta («Do! villan traditore, ... Io voglio mostrare a te e a ciascuno come io so dare e tòrre ogni cosa a mia posta ...»). Lo stratagemma di Gianmatteo ribalta situazione e prammatica del patto. Nella «reale pompa» e gran cerimonia, con «il palco ripieno di personaggi e la piazza di popolo», a un cenno di Gianmatteo «da l'un canto» si fa avanti gente con «trombe, corni, tamburi, cornamuse, cembanelle, cemboli» e strumenti d'ogni sorta, e manda suoni e rumori che vanno al cielo, e Gianmatteo pronto: «Oimè, Roderigo mio! Quella è mogliata che ti viene a ritrovare». Fu cosa maravigliosa a pensare quanta alterazione di mente recassi a Rodèrigo sentire ricordato il nome della moglie. La quale fu tanta, che non pensando s'egli era possibile o 49

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