Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

incarico, nondimeno constretto da lo imperio di Plutone, si dispose a seguire quanto nel concilio si era determinato, e si obligò a quelle condizioni che infra loro solennemente erano state deliberate. Nell'opposizione preordinata, regolata, il nostro riluttante eroe adatta la propria volontà all'imperio di Plutone e alle solenni deliberazioni del concilio, e perde, proprio nel fare atto di sottomissione a tali potestà ·e virtù, la convivenza armoniosa del regno, l'ordine sicuro, che esse rappresentano: lo scacco è netto negli elementi testuali, e il <;!anno che ne verrà - da tutta l'impresa, dalla vita sulla terra, scambiata con l'inferno - è presagito da quell'«ancora che male volentieri...». Con un patrimonio di «cento mila ducati» e seguito di demoni a fargli da cavalli e da compagni e l'obbligo di prender moglie, c'era, tra le condizioni solennemente deliberate, anche quella che Belfagor potesse incorrere in tutti «quegli disagi e mali» in cui «gli uomini incorrono» e da ogni possibile infortunio dovesse cavarsi solo con «inganno o astuzia». La condizione è formulata nei termini di una congrua sfida, portata tra gli uomini e le cose del mondo, e predispone la storia come una sequenza di successi e insuccessi: bisognerà vedere se le armi dell'astuzia e dell'inganno, tra l'uomo e il diavolo, sono pari. Belfagor, sotto forma di «bellissimo uomo», entra «onoratissimamente» in Firenze, si fa chiamare Roderigo di Castiglia e prende «una casa a fitto nel borgo d'Ognisanti». Prepara con ogni arte e prudenza la riuscita del matrimonio: sceglie «una bellissima fanciulla chiamata Onesta» - disdetta del nome" -, la quale era «d'una nobilissima famiglia» ma molto povera. Tra i felici avvii e il disastro del matrimonio scorrono,_ in veloce rapina, la vita della città e gli affari del mondo. Non c'è solo monna Onesta, che mai si contenta nelle spese, nel vestir «nuove usanze» e nuove 45

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==