Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

plarità, mentre non può farlo con uguale congruenza ermeneutica il paradigma del suo intervento correlato, della sua distribuzione sperimentale nella varietà dei particolari, nei modi della concretezza. Ne accerta la modalità e il senso quel movimento nei piani del discorso, netto come una mossa, una maniera di mettere in scacco: la lettera lo traccia, è la li�ea di un salto, una piega, per la quale un enunciato, uno stato di cose, un valore si oppone a un altro che lo precede, compiuto, deliberato senza riserve, non intaccato, circostanziato o come sospeso da forme grammaticali concessive. Anche la continua, multiforme incongruenza - nelle cose rea1i, nella materia della progettazione, della virtù -14 può essere scandita (in strutture e termini globali) e come dominata da questa particella oppositiva; per esempio: E li uomini hanno meno respetto a offendere uno che si facci amare che uno che si facci temere; perché l'amore è tenuto da uno vinculo di obligo, il quale, per essere li uomini tristi, da ogni occasione di propria utilità è rotto; ma il timore è tenuto da una paura di pena che non ti abbandona mai. Debbe, nondimanco, el principe farsi temere in modo, che, se non acquista lo amore, che fugga l'odio; perché può molto bene stare insieme essere temuto e non odiato; il che farà sempre, quando si astenga dalla roba de' sua cittadini e de' sua sudditi, e dalle donne loro. (XVII 2-3) Dove la prima opposizione (segnata da ma) tra il vantaggio dell'amore e quello più solido e rassicurante del timore viene confermata e insieme superata dalla seconda, introdotta da nondimanco a figurare, fuori di ogni dubbio e circostanza sfavorevole, quella specie di paura che risarcisce l'amore non acquistato con la mancanza d'odio. La lettera è lo scatto nitido, il nesso puntuale, inarticolato di un'opposizione: s'identifica con questa modalità as40

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