Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

astuzia, ciascuno lo intende: nondimanco, si vede per esperienza ne' nostri tempi quelli principi avere fatto gran cose che della fede hanno tenuto poco conto, e che hanno saputo con l'astuzia aggirare e cervelli delli uomini; e alla fine hanno superatoquelli che si sono fondati in su la lealtà. (XVIII,1) E' non mi è incognito come molti hanno avuto e hanno opinione, che le cose del mondo sieno in modo governate dalla fortuna e da Dio, che li uomini con la prudenzia loro non passino correggerle, anzi non vi abbino remedio alcuno; e perquesto potrebbano iudicare che non fussi da insudare molto nelle cose, ma lasciarsi governare alla sorte. Questa opinione è suta più creduta ne' nostri tempi per la variazione grande delle cose che si sono viste e veggonsi ogni dì, fuora di ogni umana coniettura. A che pensando ioqualche volta, mi sono -inqualche parte inclinato nella opinione loro. Nondimanco, perché il nostro libero arbitrio non sia spento, iudico potere esser vero che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l'altra metà, o presso, a noi9 • (XXV, 1-2) Il segno rilevato è il principio e la cifra di un contrasto che informa due piani concettuali ed espressivi, e li connette nel movimento nitido di uno scarto. Nella distribuzione spaziale del testo si ha una sfalsatura: il movimento è un salto di piano - tracciato, pieno - nelle linee, nella continuità del discorso. Il senso, lo stesso assetto strutturale della scrittura configurano - proprio all'articolazione di nondimanco - il punto di un'obiezione come un'incongruenza di termini, un'asimmetria di finalità, di oggetti. La figura dell'obiezione ha svolgimento apodittico e principale: all'inizio ha luogo l'enunciazione di un principio, equesto coniuga, nel primo caso, la mon�le, nel secondo lo stato delle cose; intervienequindi un'asserzione che non con37

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