Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

L'esecuzione e l'utilità del riferimento, la stessa traccia, potrebbero essere apprestate - quanto meno raccomandate o autorizzate - dagli studi sul linguaggio del Machiavelli: non tanto da quelli che, tendendo alla registrazione e al sistema di tutte le forme e le frequenze, scompongono lo scritto o il corpus affrontato in una sorta di tipologia, graduata dal lessico alla proposizione, al periodo, al «discorso»; quanto da quelli che rilevano e provano, nel trattare il testo e il linguaggio, un criterio o qualche ragione di «differenzialità» - per dire la nozione, che richiama il fondamento (in una serie di fatti) e l'esempio del metodo della «differenziazione stilistica», secondo una nomenclatura che il Contini ha resa inequivocabile nella pratica e nella codificazione dell'analisi letteraria5 • Il contributo indubbiamente rilevante degli studi del primo genere• fa poco al caso nostro, poiché consiste nell'esporre la caratteristica del linguaggio del Machiavelli in figure e impressioni d'insieme e di coerenza, in una proiezione congegnata per più piani e mossa di tutto il materiale vagliato e ridistribuito7; mentre a noi serve di più - se cerchiamo o ammettiamo un'indicazione, una conferma - la morfologia di un motivo o elemento «differenziale», prodotta tramite l'analisi sistematica, foss'anche un po' ossessiva, di una prerogativa della lettera, come ricorre, si riforma e varia in un segno, una struttura, un dispositivo di segni, nella figura di un'insistenza, nel ritmo singolare di una frequenza8 • Stringiamo la congettura attorno ai modi e ai luoghi della lettera - quella congiunzione oppositiva - come si possono riconoscere nel Principe, nella sua esemplarità, per noi indispensabile e - data l'economia delle nostre applicazioni e misure - esclusiva. Noridimanco si legge in punti capitali: 36 Quanto sia laudabile in uno principe mantenere la fede e vivere con integrità e non con

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