Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

re e i suoi affetti. E aggiungerei infine, con le dovute cautele22, che oltre al gruppo iniziale AR del primo verso, di cui si è detto, troviamo IO nel secondo verso, S inizale. nel quinto, TO in finale e in rima, e nel sesto: AR-IO-S-TO: un possibile anagramma della stessa tipologia di quelli individuati da De Saussure. Abbiamo dunque, in un implicit che si segnala proprio per l'assoluta assenza di quei tratti metaforici e metonimici variamente implicati e implicanti nel discorso poetico, tutta una «ridonanza» di elementi che, per dirlo con Agosti23 fanno «capo alla materialità (e matericità) del linguaggio, della violenza eversiva del significante, alla sua 'logica'». Una matericità che qui non solo si rivela al livello degli effetti del ritmo, della rima di fine verso, della forma strofica, ma trae intensificazione dalla presenza delle forme anagrammatiche, dalle assonanze e omofonie interne («amori... furo... mare...ire... lor re... morte», ecc.), da allitterazioni (AFRica, FRAncia, AGRamante: il primo e il terzo a inizio di verso, tutte maiuscole!), e particolarmente, come si è detto, dalla ricorrenza significativa della lettera r. Insieme con queste strutture del significante mi sembra infine che vada sottolineato l'intreccio delle «figure di pensiero»24 : il chiasmo del primo verso, l'iperbato della seconda ottava, entrambi generatori di significati a loro volta strutturanti dell'intero movimento del Furioso. I due piani: piano dei fonemi e del loro gioco, piano delle figure di pensiero con la loro «enigmatica» condensazione di senso, instaurano un campo di continuità tra il fare poetico da un lato, il linguaggio del sogno, il sintomo, il motto di spirito, le loro «relazioni con l'inconscio» dall'altro, ampliando così la capacità di meglio intendere, scientificamente, gli effetti di «verità» della «poesia». Mario Spinella 31

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