Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

un'ipotesi, anch'essa tutta da verificare, su una maggiore «affinità» del funzionamento del discorso teatrale con la topologia dell'apparato psichico, in particolare quale è descritto da Freud nel Progetto di una psicologia, e della rappresentazione teatrale con talune modalità del sogno. Né si può trascurare - anche sulla scorta di quanto ha osservato recentemente Romana Rutelli11 , che il motto di spirito, il Witz, oggetto del saggio di Freud più prossimo ai temi della individuazione delle fonti del piacere estetico, si manifesti, di fatto come una forma di performance, di rappresentazione. Il Witz è fatto per essere «recitato» - anche se, ovviamente, può essere trascritto, ma, quando lo è, lo è quasi sempre in forma diretta, per «mimesi», appunto: è questo, per esempio, il caso del primo Witz esaminato da Freud in Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio, quello, riferito da Heine, dei modi del tutto familionari con cui il barone Rotschild avrebbe trattato un modesto «ricevitore del lotto e callista». Anzi, la sua efficacia è strettamente legata alla capacità di chi lo enunzia di assumere talune caratteristiche dell'attore, e considera il destinatario, o meglio i destinatari, come un «pubblico». Del resto molti Witz nascono nel vivo della conversazione, con lo scopo di richiamare l'attenzione su chi li pronunzia, di farlo emergere come «protagonista» o «antagonista» e ciò vale in particolare per il motto «tendenzioso» («ostile» e/o di «denudazione») che, come sottolinea Freud «richiede generalmente la presenza di tre persone», una «distribuzione delle parti». Ma, ancora dal Motto di spirito, è possibile ricavare un'altra traccia che, se da un lato ci riporta esplicitamente al teatro, dall'altra costituisce il punto di partenza di una serie di nessi che, più generalmente, ineriscono a quanto si potrebbe definire (ma, in un senso del tutto specifico, con quello spostamento radicale che in tutti i casi la psicoanalisi rappresenta nei rispetti dalla «filosofia») !'«estetica» di Freud. 17

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