Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

te produttivo se contiene gli elementi minimi richiesti dalla rappresentazione, ed è subite paure: con, soprattutto, la /u/ tonica, investita (come spesso in poesia) di semantismo notturno, buio, pauroso appunto; e con le occlusive sorde, /t/ e /p/. Lo sbattimento-trasalimento a energia bassa è soprattutto sensibile in tempo forte: spavenTOse, InabiTATi, a cui si deve tornare con suBITE, senTla, che contiene /nt/ di spaveNTose, sonorizzato in froNDi; faTTo, con valore di posizione (e per /f/ raggiunge, attraverso faggi, Fugge). Il primo verso trasalisce (si vorrebbe dire «trasselvisce») tra due lessemi con fu/ tonica «paurosa», isosillabici: FUgge... scUre (non dimentichiamo le risorse «aspre» di /se/, qui preceduto da /sp/), e la rima scUre: verzUre: paUre si ripercuote internamente, oltre che in sUbite, bella nottola stretta a paUre, in vedUta, che dentalmente giuoca con inabiTaTi e tanto bene chiude e oscura ombra, a sua volta assai solidale con monte, dove torna ad agire /nt/. Temea permuta /m/ e /t/ di monte; spalle, in rima diciamo allarmata con valle, ripiglia il fonema sillabico iniziale di SPAventose e il nesso sordo di PAure; a oMBRa si allaccia con raddensamento labiale seMPRe. È certo una testura discretissima, avessimo le Concordanze potremmo riposarci cercando variazioni essenziali. Restando nel e.I, ecco un verso giocato sul continuo di selva: di SeLVa in SeLVa daL crudEL S'inVoLa 34,5; a cui segue un verso della paura, operante cioè per occlusive sorde in questo senso, che motiva appieno !'«apparente zeppa» (Croce) e di sospetto: e di paura triema e di sospetto. Come ha visto Segre, vi"aggi («vie») rimena più d'un luogo dell'Inferno, direi soprattutto I 91, «A te convien tenere altro viaggio» (/tr/ di alTRo torna in sTRani). La prima, così scoccante, parola dell'ottava, e l'ultima, aduggiata dal senso di morte, sono all'inizio e alla fine del v. 99 della canzone petrarchesca Italia mia (CXXVIII), la vita / FUGGE, et la morte n'è sovra le SPALLE. Niente, si capisce, è 168

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