Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

re, sia pure cautamente, l'ipotesi che alla base di tali privilegiamenti, possa esservi una componente più specifica, una sorta di omologia tra le procedure teatrali e quanto, in Freud, fu alle origini della elaborazione dell'intera psicoanalisi: l'esperienza dell'isteria. Questa curvatura «teatrale», questa modalità di «drammatizzazione», è presente sin dal primo scritto accolto nelle Opere, la Relazione sui miei viaggi di studio a Parigi e a Berlino (1866), ove si accenna alla diffidenza dell'ambiente clinico austriaco verso il lavoro di Charcot e degli studiosi francesi, cui si muoveva il rimprovero «per lo meno di una certa predilizione per lo studio di fenomeni strani e rari da loro poi drammaticamente elaborati» (1, 6) [sottolineatura mia, M.S.], sia pure per sorvolare, certo a ragion veduta, proprio su quelle caratteristiche della consultation externe, compiuta, sui pazienti ambulatoriali, alla presenza di assistenti e studenti - e delle quali abbiamo un resoconto fedele in quelle Lezioni del martedì della Salpetrière che Freud tradusse e presentò nel 1893, non senza un accenno al ricordo della «voce e della mimica del Maestro» (1, 154). Non è certo senza una precisa intenzionalità che Jean Paul Sartre, nella sceneggiatura per un film su Freud preparata per il regista John Huston, e ora pubblicata8 introduce (parte I, scena 11) la finzione di una di queste lezioni e configura, proprio dopo di essa, un Freud «entusiasta» che dice a Charcot: «Lei mi ha svelato un mondo. Io.. .io sono in grado di lavorare, adesso»; proprio come se la «rappresentazione» dell'isteria avesse assolto a quella funzione liberatoria, «catartica» che Aristotele aveva attribuito alla tragedia, e su cui Freud insisteva almeno in una certa fase della elaborazione della sua tecnica terapeutica (il metodo che egli chiama, appunto, «catartico») traendola dalla nota definizione aristotelica della tragedia•. Del resto, in molti tra gli scritti freudiani, ricorrono metafore linguistiche che rimandano al teatro. È vero che l'espressione specifica «teatro privato», a proposito del «so15

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==