un «incominciare a percepire una forma, una struttura» (Bateson) che, se porta Darwin a scoprire l'origine delle specie, costituisce anche la scaturigine dell'eccitazione sessuale. Ma il pensiero di Darwin va pero m senso inverso: dall'eccitazione alla detumescenza, dalla manifestazione, insopportabile per i contemporanei (e non solo) del desiderio sessuale, alla sua trasfigurazione nell'intelligenza pura. Da vecchio, al tramonto della sua vita, in veste ormai liberamente di mago rinascimentale, Darwin alleva, nel suo studiolo, al posto dei piccioni che lo avevano esposto alla derisione dei naturalisti suoi colleghi, dei vermi: tiene infatti dei vasi pieni di terra popolati da lombrichi e si lascia attirare dal «desiderio di apprendere fino a che punto questi agiscano consapevolmente, e quanto potere mentale dispieghino»52 • Questi esseri molli, privi non solo di spina dorsale, ma anche della vista e dell'udito, simili in questo a quella Laura Bridgman53 che, esclusa dalla nascita dalla dimensione del linguaggio verbale, poteva fungere per questo da teste essenziale di una teoria delle emozioni, i vermi gli permettono di ripercorrere le sue esperienze di viaggiatore (« They apparently leave their burrows on a voyage of discovery»54, essi lasciano le loro tane per un viaggio di scoperta) e di teorico delle ondulazioni di pensiero (« Though they are indifferent to undulations of the air audible by us, they are extremely sensitive to vibrations in any solid object»55 , benché indifferenti alle ondulazioni dell'aria udibili da noi, essi sono estremamente sensibili alle vibrazioni di ogni oggetto solido). Come quello di Aby Warburg il pensiero di Darwin è un pensiero organica5°. Egli pensa nella forma del fantasma. E non può farlo che situandosi, al riparo da ciò che concretizza la possibilità della realizzazione del desiderio sessuale, nel punto in cui questo si trasmuta in teoria, regione che ha avuto nel piccolo Hans il suo abitante de135
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