Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

Utilizzo del fantasma e lavorazione della lettera In realtà la sua opera, l'Origin, è un cuneo, materialmente preso, che trova illustrazione nella tavola in essa contenuta e nella nozione di divergenza dei caratteri, un cuneo inteso a forzare l'economia della cultura per inventare un posto a una teoria audace. Il libro è ciò che Darwin si attende dal suo saggio corrispondente epistolare come appare dalla lettera 77 dell'l 1 dicembre 1857 da cui traduco il passo conclusivo: «Ora che i miei figli stanno crescendo e io mi preoccupo del processo educativo, mi trovo spesso a riflettere sul Suo inimitabile (come a me appare) buon piano di insegnamento corretto, linguaggio conciso e osservazione accurata, specialmente con lo spingere i Suoi allievi a descrivere foglie ecc. Io non ne ho mai tratto profitto ma molto spesso ho desiderato di averlo fatto». Il volume sollecitato a Henslow dovrà essere corredato di silografie ( woodcut outlines: linee emergenti tagliate nel legno) e recare «su pagine separate, descrizioni concise, ben soppesate, in Sassone e non in inglese scientifico». In questa ultima precisazione risuona una nota di rimpianto per un rapporto con il linguaggio avvertito come carente, perduto... Da giovane egli si proponeva di leggere il Laocoonte di Lessing «sui limiti di pittura e poesia». Non so se poi lo abbia fatto ma è certo che la problematica di quel libro, che era stato da poco tradotto in inglese, tocca da vicino il suo assiduo ricercare, sempre sul filo della finzione, le regole di un linguaggio universale e naturale a un tempo, un linguaggio che trae i sui caratteri dall'espressione delle emozioni e per questo si presta a conciliare, in radice, conoscenza della natura ed estrinsecazione dell'umano, fisica e psicologia, fantasia e conoscenza. Darwin non attraversa il luogo della fobia, vi risiede, vi si incorpora, come per un'oscura decisione formulata in 130

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