condivisione, questa che è anche una duplicità, nell'impiego soggettivo del nome-del-padre, allora lo scarto non è in a, un godimento ma precluso, è un figlio. Solo che non è il figlio del soggetto, ma del padre, frutto di un incollamento identificatorio del soggetto al padre che è vivo, gode, genera sotto le spoglie del suo cognome.. Sì perché ciò che satura, con la sua fecondità, l'economia della natura, ciò che ne colma i posti vuoti intorno a cui solo può ruotare un desiderio, è il potere della lettera, di incarnare e moltiplicare, cosa che scandalizzava il giovane Marx della Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico, una primordiale, divoratrice sovranità paterna. «La pressione è sempre pronta. Mille cunei eromperanno a forzare l'economia della natura». E tuttavia la lettera del 1° aprile non è la lettera di un folle, è la lettera di uno scienziato. Infatti, essa lettera, non si identifica nell'unica piccola d schiacciata sulla grande D, divoratrice, del padre. Un'altra lettera si intrude, la W, la doppia W cl_i Wedgwood e questa duplicazione, che avviene con tinta fobica, mantiene quella divaricazione della psicosi dalla perversione in cui può passare qualcosa come una conoscenza della Natura vivente. Wedgwood non è nominato esplicitamente, ma filtra nel cloroformio la cui scoperta Darwin porta ad esempio di una ricerca puramente scientifica, produttrice solo per caso di utilissime conseguenze. Conseguenze di cui egli stesso fece la prova narcotizzando la moglie, una Wedgwood ricordiamo, in occasione di un parto49 • Ma Wedgwood soprattutto ritorna dal fondo dei ricordi di Darwin quando appena prima di annunciare l'attesa di un sesto piccolo (d), torna col pensi�ro al meeting appena passato a Londra e commenta: «è una settimana bianca nella mia memoria, it is a white week in my memory». Ebbene questa espressione: white week era per Darwin impronunciabile. Come ricorda il figlio Francis, egli infatti non riusciva da piccolo a proferire la w: in famiglia si 127
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