Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

una specie di sottoprodotto. Per lui la scienza deve obbedire esclusivamente al principio di piacere. Egli stesso si dedica a studi, come quello sui cirripedi, destinati a restare, non solo per qualche tempo, finché qualcuno non sappia a che cosa possano servire, ma per sempre, «wholly unapplied», privi di applicazione. Darwin rimarrà sui cirripedi per otto anni della sua vita, dal 1846 al 1854, ritardando in extremis "ia realizzazione con l'Origin of Species, di un'attesa, nuova rivoluzione copernicana, alla quale era pronto fin dal 1837. Che cosa ha voluto dunque significare Darwin con questo suo trattenersi in mezzo ai crostacei? Come mai troviamo anche lui allineato nella schiera svagata dei testimoni? Ciò a cui Darwin rende, con la sua dimestichezza con i cirripedi, testimonianza, una testimonianza essenziale, propedeutica alla scrittura dell'Origin, è la funzione del matrimonio. Parlando dei cirripedi egli mostra il caso curioso di un solo genere in cui il maschio, microscopicamente minuto, cessando di essere una larva capace di locomozione, si attacca alla femmina e passa la sua intera vita senza muoversi, «mezzo sprofondato nella carne della moglie», «half embedded in the flesh of his wife». Ecco la moglie come attuazione ritardata della barriera molle. Darwin ha girato il mondo, con la stessa frenesia locomotoria che induce lo psicotico a consumare di passi la sua stanza. Si è fermato presso la moglie. La fobia è in lui un'invenzione della maturità, nel mezzo del cammin di nostra vita, con valore retrospettivo. Dopo il viaggio reale intorno al mondo, il viaggio della mente per la scrittura dell'Origin, scandito dal ritrovamento di una barriera, che è la moglie stessa di Darwin, permette di varcare il virtuoso utilitarismo di Henslow. Si delinea un'epistemologia audace, provocatoria persino, retta da un «istinto per la verità» che funziona come !'«istinto di virtù» ma esplora la dimensione del godimen125

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