Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

cliniche la conclusione che là manipolazione di cui parlavo avviene altrettanto in superficie: riguarda la pelle, una forgiatura manuale, pari appunto a quella del vasaio, con cui è un'altra superficie, quella che il nome del padre rappresenta ad essere riprodotta accuratamente nei dettagli. Un gioco di carte, il gioco del calcio, il gioco di far scomparire la chiave: c'è una dimensione di gioco nella psicosi che spesso sfugge al terapeuta, inevitabilmente assorbito dagli aspetti drammatici del rapporto, e che invece salta agli occhi del suo controllore. Questo per un motivo semplicissimo: il gioco, ogni gioco, getta qualcosa, il rappresentante di un desiderio, al di là di una barriera. In questo caso l'oggetto, scagliato lontano, oltre la barriera invisibile allo psicotico, è lo stesso terapeuta. Che il supervisore raccoglie e rimette in gioco. Mai come per gli psicotici vale il principio che una cura si fa a spese della sessualità del terapeuta. Che cosa, se non una sorta di chiaroveggenza, permette al giovane diciamo così del mazzo di carte, che cosa permette a questo giovane di giovarsi di ciò che nel suo terapeuta materializza il limite che solo la morte pone al potere di riproduzione del nome di un padre? E in altri casi, negli altri casi, se lo psicotico vi parla di calcio è perché nel calcio il suo terapeuta ha scoperto e alienato il proprio desiderio verso il padre, e se vi parla di chiavi sarà perché la sua psichiatra ne nasconde una. Chiaroveggenza è il nome che diamo alla versione psicotica del transfert: come un trasferimento che a posteriori, una volta passata, materializza una barriera. Trasferimento come di semi che in circostanze impossibili, quelle descritte da Darwin nel capitolo suUa «distribuzione geografica», si verificano aver superato barriere terrestri ed acquatiche inesistenti come tali se bastava credere ai «centri di creazione indipendente» perché ogni creatura fosse già nel posto più adatto. Dunque lo psichiatra, a spese del suo fantasma, pone una barriera ritardata alla diffusione del seme paterno. 118

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