Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

«Poi, come un destriero fremente lasciato in libertà, diede un subito balzo: al cervello m'affluì il sangue, caddi e svenni». Questa idea di un'oscillazione, di una fluttuazione, ora dolce e regolare, ora spinta ad ampliarsi e a intensificarsi in modo pericoloso è così presente alla mente di Darwin da imporglisi come l'immagine più adeguata a descrivere un procedimento scientifico che non rilutti a lasciarsi andare ad una vacillazione rischiosa. Nell'inviare al suo «vecchio maestro in Storia Naturale», Professor Henslow, una copia del suo libro sulle specie, Darwin lo esorta a lasciarsi tentare dalla validità della sua ipotesi: «Se anche in minimo grado accetterà di esser fatto barcollare (come mi aspetto) sulla immutabilità delle specie, allora sono convinto che un'ulteriore riflessione la farà sempre più barcollare: è questo infatti il processo attraverso cui la mia mente è passata»25 • Darwin descrive qui un processo che vede la conoscenza scientifica come un'ondulazione della mente . Si tratta di vacillare intorno a un principio consolidato, e basta incominciare a vacillare, per vacillare sempre più. Dove barluma però dietro anche la possibilità di un crollo . Vacillare con la mente fa sempre un po' paura. La mente di Darwin che ha retto al vacillare dell'allegra ubriachezza degli anni di Cambridge, quando non avrebbe pensato di poter esser un «author» più di quanto· non si considerasse un «angel», e i cinque e più anni poi di un altro vacillare in balia delle onde, non indietreggia da:vanti all'immagine crudele del suo ex capitano il «povero Fizroy con la Bibbia alla Sezione Geografica» e la testa come spesso gli accade sull'orlo della follia, «on the Verge of insanity,>2°: vacillazioni, come anche quelle di uno stato di continua malattia, che a lui stesso dà mani tremolanti e capo ondeggiante («All last autumn and winter my health grew worse and worse; incessant sickness, tremolous hands and swimming head ... »)21 , 108

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