Il piccolo Hans - anno XII - n. 48 - ott./dic. 1985

growth of an idea23, a preoccuparsi prima di tutto del suo Clinometro, strumento per misurare angoli e direzioni!). Sogna di entrare e di vedere che l'analista è in un angolo dello studio dove non è mai stato in tanti anni di analisi e da lì lo guarda, anzi guarda il lettino vuoto dove egli si sta dirigendo. Ha gli occhiali e una parrucca bionda che gli scivola indietro sulla testa. (Transfert e caricatura, come ebbi a insegnare e scrivere tempo fa24 , diventa qui tenuto conto della mia ricerca sugli scorrimenti in Darwin, transfert e chiaroveggenza). Il suo sguardo vuole significare che può non affrettarsi e nello stesso tempo che c'è tutto il tempo. Questo scivolamento dai miei pensieri al sogno e dal sogno all'analisi si perfeziona nel ricordo di quando il paziente era piccolo, durante la guerra: dopo l'allarme aereo i genitori lo lasciavano nel lettino con il biberon zuccherato in bocca e al mattino, poiché lo sputava via, si ritrovava col collo tutto impiastricciato. Gli è rimasto, e ancora lo avverte, un senso di fastidio al collo. «In quell'attimo stesso potei pregare; dal collo, libero ormai, cadde l'albatro; e, come piombo, sprofondò nel mare». Ciò che �ella nevi;osi appare come residuo fastidioso di un trauma, vero qualunque ne sia il suo statuto di realtà, l'introduzione di un pene in bocca per una prolungata violenza si configura per il pensiero poetico-fobico esattamente all'inverso, come l'erompere dalla bocca del poeta di un godimento fallico di cui il naturalista ci mostrerà come pur essendo finto, non manchi di coincidere con la realtà. «Il sole, alto sull'albero, la inchiodava all'Oceano; ma dopo un attimo riprese a muovere, con un incerto e breve dondolio...avanti e indietro, per mezza la sua lunghezza, con un incerto e breve dondolio». 107

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