Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

processo melanconico; a partire, appunto, dall'introiezione dell'oggetto perduto(melanconia), « in tutti gli stati come la gioia, il giubilo, il trionfo- che costituiscono il normale prototipo della mania- avviene qualcosa che fa sì che un grande spiegamento di energia psichica a un certo momento diventi superfluo, talché questa energia è resa disponibile per molteplici impieghi e possibilità di scarica» 11 : questo problematico trapasso si dà nelle forme del superamento, del trascendimento- in parte anche regressivo, sempre difensivo-, in quanto « l'Io dev'essere riuscito a superare la perdita dell'oggetto (o il lutto per tale perdita o magari l'oggetto in sé)» 12• Come l'ebrezza ilare, e l'ubriachezza, la mania è un trionfo. Ora, proprio nell'umorismo - inteso un po' come micro-produzione artistica, certo come espressione di creatività- avviene una sorta di ritorno del rimosso: così, nella trasgressione periodica dei divieti, nelle feste, nei saturnali, nel carnevale, nelle feste dei « primitivi», l'Io è « grandiosamente lucido», come sempre quando « qualcosa nell'Io coincide con l'ideale dell'Io»: si determina in ogni caso « una sensazione di trionfo» 13• Per il tramite della nozione di trionfo, sostanzialmente eguagliati appaiono trasgressione, mania e umorismo; quest'ultimo, in particolare, non è solo liberatorio ma ha anche «un che di grandioso (...) La grandiosità risiede evidentemente nel trionfo del narcisismo, nell'affermazione vittoriosa dell'invulnerabilità dell'Io(...) Qualcuno tratta se stesso come un bambino e svolge contemporaneamente verso questo bambino la parte dell'adulto superiore» 1 4• Come Dioniso, dio del teatro, così qui l'Attore (prima interno, poi oggettivato) sembra incarnare tale configurazione del profondo: l'attore, ma anche il pagliaccio, il comico- il saltimbanco, il buffone di Baudelaire, o il poeta, quando Freud tratta, analogamente, del Poeta e la fantasia -, e il bambino creano con assorta serietà un mondo di fantasia, che è gioco (Spie[) e teatro (Spiel), umorismo: quindi anche festa e trionfo, aleggianti entro il veloce mondo della 76

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