Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

trionfale, del leopardiano soddisfare di sé e della propria disperazione: quasi un evacuare la morte, la sua paura, riempiendo d'altro lo spazio ch'essa occupava. E ancora più interessante è osservare come nell'ambito di un'identità concettuale (con un'enfasi maggiore, in Leopardi, sull'effetto, mentre Baudelaire accentua piuttosto l'atto in sé), esista solo un'apparente differenza lessicale: infatti l'azione trionfante dell'arte poggia per Leopardi sulla « sazietà » ch'essa induce (etimologicamente, dalla radice indoeuropea SA.T, 'abbastanza '), come se il vuoto fosse illusoriamente riempito, e poggia per Baudelaire sull'effetto di . «gioia» (joie), vale a dire, etimologicamente, ancora sul gaudere, ' trarre soddisfazione ' (Devoto). Leopardi si rifà dunque a Petrarca: come se, più o meno inconsciamente, avesse identificato il processo esperienziale da lui descritto con il processo e la struttura del trionfo, e gli venisse quindi naturale menzionare, ·in primis, i Trionfi di Petrarca, quale paradigma valido per tutti i casi particolari e ad essi sovrastante. Ora, a seguire il De Sanctis 5 , i Trionfi rappresentano specificamente in Petraca un rovesciamento, e non solo formale, del polo malinconico dei Rerum vulgarium fragmenta in direzione di un discorso alto, allegorico, eternizzante. Si sa che l'articolazione dei Trionfi è tanto incentrata sul corteo trionfante delle sostanze allegoriche quanto, più sottilmente, sul « trionfo » di ciascun trionfo sull'altro (del successivo rispetto al precedente), istituendo così, per la struttura del trionfo, il trionfo stesso della struttura: in altre parole, Petrarca inventa non tanto una semantica del trionfo, quanto e ben più una sintassi, se è lecito dire, del trionfo, scoprendo la sua natura «posizionale». Senza poi contare che la nozione stessa di bellezza - disseminata nel testo, ma in modo memorabile nella prima parte del Triumphus Mortis (vv. 166-172), che si conclude, a mo' di fleur du mal (fiore del/dal male), come superamento della morte nella bellezza, e alla fine, martellante, del Triumphus Aeternita73

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==