Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

tre livelli sul trionfo della vita nelle «opere di genio». In particolare, Leopardi considera il testo letterario nel suo essere specifico («rappresentazione», «espressione» del dolore convertito in ritorno dell'«entusiasmo»: funzione poetica di Jakobson), il suo rapporto con l'operatore (il mittente colpito da stato di lutto, da profonda melanconia: funzione emotiva) e il suo rapporto col fruitore(il destinatario, a cui lo «spettacolo della nullità» finisce con l'ingrandire l'anima: funzione conativa). Citiamo il lungo brano, con qualche taglio: «Hanno questo di proprio le opere di genio, che anche quando rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l'inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia ad un'anima grande che si trovi anche in uno stato di estremo abbattimento, disinganno, nullità noia e scoraggiamento della vita, o nelle più acerbe e mortifere disgrazie(...) servono sempre di consolazione, raccendono l'entusiasmo e non trattando né rappresentando altro che la morte, le rendono, almeno momentaneamente, quella vita che aveva perduta. E così quello che veduto nella realtà delle cose, accora e uccide l'anima, veduto nell'imitazione o in qualunque altro modo nelle opere di genio(...) apre il cuore e ravviva (...) E lo stesso spettacolo della nullità, è una cosa in queste opere, che par che ingrandisca l'anima del lettore, la innalzi, e la soddisfaccia di se stessa e della propria disperazione(...) e la lettura del Petrarca, per esempio de' Trionfi (...) produce questo effetto» •. Notevole è, fra l'altro, proprio la costanza nell'associare l'anti-morte della rappresentazione artistica con un moto di trascendimento, o propriamente di volo o slancio verso l'alto(«la innalzi»), di espansione, in cui la negatività viene dominata(«ingrandisca»), e di gioiosa «sazietà» �he annulla il vuoto della dispe"razione: Baudelaire parla appunto di un'esclusione della morte nella sfera alta - «paradis» - dell'esperienza artistica, unita a una «joie», la quale ha proprio la funzione, 72

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