Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

NOTE ' Comunicazione personale di Freud a Marie Bonaparte� Cit. in E. Jones, Vita e opere di Freud, vol. II (1901-1919), Il Saggiatore, Milano 1962, p. 41. ' Sullo «sciame» cfr. Virginia Finzi Ghisi, Archeologia dell'« avanzante», in Crisi del sapere e nuova razionalità, Dedalo, Bari 1978, p. 39. ' Butor M., La modificazione, tr. di O. del Buono, Mondadori, Milano 1959. ' Dal punto di vista filosofico si tratta della natura spinoziana; la sua ripresa, pur con finalità diverse, traccia un percorso che va da Hegel (la «Natura senza Spirito» della Fenomenologia e quella descritta nell'Introduzione alla filosofia della natura dell'Enciclopedia) a Nietzsche (la «natura cinica» dei Frammenti postumi 1887-1888 - i testi che formano la «Volontà di potenza» - in part. 10(52) e sg.), agli estremi limiti del Nichilismo toccati dall'opera di Gottfried Benn (in part. Aprèslude, Morgue, Saggi, Doppia vita, Il tolemaico con le belle presentazioni di F. Masini) fino alle conseguenze filosofiche dell'epistemologia di Laplace in J. Monod (cfr. Il caso e la necessità, Mondadori, Milano 1976, in part. p. 136). ' Benjamin W., Il dramma barocco tedesco, tr. di E. Filippini, Einaudi, torino 1971, p. 174. ' Nella «scandalosa, inverosimile falsità» del viso di Madame Rivière, di lngres, Michèle Montrelay rinviene la «cosa» che si stacca dalla parola isterica; cfr. L'ombra e il nome, tr. di D. Bezzi, ed. delle donne, Milano 1980, pp. 42 sg. (curiosamente, la paziente in questione si chiama Cécile). Questo elemento di «falsità» - che la Montrelay accosta al Reale lacaniano - non saprei definirlo se non come una specie di catarsi del corpo, o meglio della carne in un elemento «sovracamale» (cfr. più avanti nel testo) a mio avviso fondamentale nella perversione e che la pittura di religione mette in scena. ' Cfr. la raccolta antologica degli scritti nel catalogo De Chirico, Milano, aprile-maggio 1970, pp. 59-60. ' Finzi S., Il mistero di Mister Meister, Scena e teoria della perversione, Dedalo, Bari 1983, pp. 264-5. ' «Molti tentarono - invano - di dire con gioia ciò che più è gioia: qui, finalmente, nel lutto, si esprime». Cfr. Holderlin, Le liriche, tr. di E. Mandruzzato, Adelphi, Milano 1977, t. I, pp. 410-11. 10 Cfr. Agamben G., Stanze, Einaudi, Torino 1977, pp. 26 sg. 11 Benjamin W., cit. p. 162. 12 «C'est au cours de la ' crise ' sexuelle, à son acmé, què pour un instant se dévoile le phallus dans la durée du flux séminal. Après quoi, l'objet reprend sa pesanteur métonimique (- ce n'est qu'une chaussure...) pour etre mis en réserve pur une future répétition. Le souvenir d'une cérimonie demeure, l'objet maintenant gardé comme reliquat - ou relique. C'est-à-dire que le sujet vit pour la mémoire de ce qui s'est passé et qui pourrait se reproduire, pour le temps où la 66

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