Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

scia « sgomitare» dalle sue movenze convulse, vi si presta completamente, ma solo per ampliarne di più il suo distacco. D'altronde egli figura sempre in mezzo alla folla come un suo scarto, sempre ai margini, in un angolo, silenzioso, intento a osservarla come un oggetto, tutto teso a raggelare, a pietrificare quella vita in fermento (nella lirica Le jeu descrive bene questo stato: Moi-meme, dans un coin de l'antre taciturne,/ le me vis accoudé, froid, muet, enviant, / Enviant de ces gens la passion tenace). Prostituirsi significa essere (in) tutti rimanendo Uno, comunione mistica e distacco assoluto. Significa immergersi nel magma denso e multiforme della vita (e, quasi sempre, il paesaggio è quello della metropoli notturna dove la vita, non più frenata dagli interdetti diurni dell'attività lavorativa, è al suo apice; cfr. Recueillement, Crépuscule du soir ecc.) solo per godere maggiormente la propria solitudine e la propria aridità. Nel momento in cui il magma vitale della città ribolle « sous le fouet du plaisir », ovunque la vita dilaga, ovunque l'Umanità celebra festosa il proprio Dasein, egli è lì, nascosto nell'ombra, come una cosa rigettata, disumana, come un albero o un sasso, come un pezzo di natura, a fissare quella vita che scorre. « Simile alle anime erranti che cercano un corpo» (Le folle) spia dalla strada l'interno delle finestre per carpire la vita che trascorre dentro le case, per fingere di « aver vissuto e patito in altre persone, fuor di me» (Le finestre). E in un attimo la vita è prosciugata, in un istante vissuta (J'ai plus de souvenirs que si j'avais mille ans), e non rimane ormai più che l'abfme béant del rettangolo nero della finestra: Désormais tu n'es plus 6 matière vivante! / Qu'un granit entouré d'une vague épouvante... L'artista, come il perverso, compie un furto di vita; del simile, del Nebenmensch non gli interessa che il corredo umano, il romanzo familiare che può offrire e con il quale egli addobba e anima la statua per farla recitare su quel teatrino che una volta abbandonato la vede giacere inerte. 48

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