Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

Delmont e Cécile Darcella intravedono al loro primo incontro (ma già Venere fa il paio con L'allegoria dei due amori a Villa Borghese, la fotografia del quadro che Léon vede nello scompartimento del treno che lo porta a Roma) - si conclude sotto il segno della pietra ricominciando così il motivo della Gradiva ripreso da Norbert Hanold, si direbbe, senza soluzione di continuità. 3 Sotto il patrocinio di Pannini, di Borromini, di Piranesi, degli artisti del barocco romano che pongono « metodicamente i dettagli delle ornamentazioni come basi del linguaggio» (p. 78) Léon nei suoi soggiorni a Roma non si stanca di « interrogare uno dopo l'altro quegli ammassi di pietre e di mattoni » (p. 135) guardandosi bene però dal « mescolarsi a quella folla di intonacati che percorrono le strade come sciami di mosche, grassi o magri, giovani o vecchi» (p. 105) senza sapere che cosa cercano. Lui sembra invece saperlo bene. La completa estraneità al proprio desiderio (« non c'è nulla per te, nulla per quelli che sono così estranei ai propri desideri» risponde la Sibilla alla richiesta di un « ramo d'oro», quel talismano che potrebbe « aprire i cancelli» e risuscitare il protagonista dalle tenebre di pietra in cui è immerso - cfr. p. 260 -) è il contraltare di un amore segnato dalla continua presenza di obelischi, archi di trionfo, statue imperiali ecc. (che popolano attraverso fotografie e disegni anche l'intérieur delle case). E Cécile, l'amante romana, è amata solo in quanto guida iniziatica, sacerdotessa dei ruderi (quando si trasferisce a Parigi con lui perde il suo incanto « romano», diviene un doppio di Henriette, la moglie di Léon; a Parigi, dove Cécile ritorna al desiderio, riprende vita...). Il primo atto di quella modificazione che deve compiersi in Léon Delmont è segnato dall'apparizione improvvisa di una figura irreale e grottesca (di cui diremo più avanti) scorta in mezzo alla foresta di Fontainebleau. Quello che ora interessa è che questa foresta è ridotta a un rudere perché gli alberi spazzati dal vento « in qualche giorno 42

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