Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

sono riprodotti secondo il modello inoppugnabile della « suggestione » (pitiatismo). Le sequenze naturali della Salpetrière colmano lo iato tra psicofisiologia e psicopatologia, si offrono come una profonda « visibilità » del legame oscuro tra la coscienza e la sua evidenza corporea. E sono immagini che mantengono intatto il fascino anche quando, per motivi editoriali, vengono trasformate in incisioni. Solo si fanno più pallide, ma non determinano rispetto alla realtà nessuna riduzione come è invece il caso delle incisioni care a Morel e ai « positivisti ». Nel 1887 Regnard, discutendo il problema dell'isteria all'interno di un affresco culturale di vasto respiro in un ciclo di conferenze alla Sorbonne, ci svela attraverso una sequenza di incisioni come in un gioco di silhouettes il balletto che si svolge tra pazienti e medico. Ed è quasi un provino per una sequenza cinematografica 23• È stato detto « che solo il cinema come espressione artistica può adoperare la stessa tecnica del linguaggio del cosiddetto processo primario che è appunto il linguaggio dell'inconscio scoperto dalla psicoanalisi » 2 •. In effetti, prima ancora di quel 1895 nel quale i fratelli Lumière realizzano le loro riprese e Freud e Breuer pubblicano gli studi sull'isteria, è proprio al dottor Londe, tra il 1885 e. il 1886, che viene l'idea di « cronofotografie di casi isterici ». E tuttavia le lezioni del martedì « sono il gran teatro dell'isteria ma non riescono a diventare un set cinematografico » per il quale bisognerà attendere il 1908 e il torinese e lombrosiano dottor Negro 25 • Ma mentre la neurologia francese vive questa grande stagione di arricchimento di immagini, allo stesso modo del grande romanzo naturalistico di uno Zola, di quali immagini, di quali volti ha bisogno la psichiatria per divenire un edificio classico? In realtà possiamo scorrere i grandi trattati attraverso i quali la clinica tedesca assume il predominio nella noso34

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