Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

miei, ne illustra la dinamica, ne illumina la genesi fisiologica. Fotograf,;t con cura, così nessun dettaglio va perduto. Sicuro delle sue ricostruzioni di modelli semplici, egli s'avventura nell'analisi e nella composizione di emozioni più complesse. Le istantanee vengono ripetute, si snodano in sequenze. E il laboratorio si trasforma in una scena, e Duchenne vi compare lui stesso, abile regista che veste e atteggia le modelle, e con gli stimoli di corrente, muove i volti al dolore e alla gioia, li anima di compunzione o di lubricità. L'artificio ambisce il prestigio del gran teatro, che non lascia intentata la stessa scena elisabettiana. Lady Macbeth con la tortuosa meccanica dei suoi sentimenti e con la precipitazione nella follia è protagonista di una indimenticabile sequenza. (tav. 6) Non a caso delle serie di Duchenne si ricorda Darwin nelle sue note sullo sviluppo psicofisico e i relativi modi di espressione, studio condotto con sottile intuizione parallela alle scoperte sulla biologia dell'evoluzione, trasferendo al campo degli affetti e delle passioni un inedito movimento 15• Le indicazioni a vedere nella genesi della sofferenza mentale turbe della fisiologia e ragioni di natura medicale, concretano negli studi clinici di Morel l'apertura al positivismo. Con Morel nelle riflessioni della psichiatria vengono anche comprese questioni d'ordine biologico e nel concetto di « degenerazione » si afferma una prospettiva evoluzionistica sui generis proprio perché ideologica e fatalistica. Nei suoi studi clinici, 1852, e poi nel trattato, 1860, Morel tuttavia, anziché orientare l'iconografia al naturalismo integrale permesso dalla tecnica fotografica, si mantiene fedele alla fissità iconica delle incisioni. Le tavole delineate da Thorelle per Morel (tav. 7) riprendono stranamente la tipologia della serie di Esquirol, mantenendo costanti anche le indicazioni dell'ambiente istituzionale. E tuttavia è ben presente nella commissione a Thorelle l'impegno a guardare alla tradizione frenologica, ampiamente presente 31

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