Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

una volta strappata, per sempre metterà a nudo la verità del fenomeno, la quale, per quanto sconcertante al suo primo apparirci e, come dice Mateo, « sconosciuta », è tuttavia « riconoscibile ». Anche qui siamo in presenza di un effetto retroattivo, di cui ben fanno fede le parole di Mateo e soprattutto quelle di Schopenhauer, secondo cui dalla verità colta nel presente si deduce in un processo a ritroso la verità sottostante ad un intero passato (si tratta del passo successivo allo sguardo retroattivo dello scettico; « tutto è inganno, dunque tutto era già ingannevole» - primo momento -; « dunque, ecco ora la verità: tutto non era che inganno » - secondo momento). Ma noi sappiamo che ogni messa a nudo necessita di ben altro, se mai è possibile. Perciò l'« indifferenza» schopenhaueriana, come pure la dimenticanza invocata da Mateo (dalla vita - dice - « non aspetto più nulla se non l'oblio»), è destinata a fallire, non per un cedimento soggettivo - venir meno al rigore dell'ascesi, come pensa Schopenhauer -, ma perché è un atteggiamento radicalmente artificioso. Non si può impedire a se stessi di vedere, si può solo « fingere di non guardare». Qui l'indifferenza dovrebbe nascere dell'aver « tutto visto, tutto compreso» (Byron); ma non per questo si smette di rimanere nel luogo del· voyeur; permanendo nello statuto del guardante si deve fatalmente continuare a vedere. Non è così che si potrà infrangere l'esclusione duplice che detiene il soggetto, il quale, nel concepire univocamente l'esclusione (maschera/smascheramento, velo di Maya­ /disvelamento, ecc,) cade vittima di un'altra illusione o finzione, questa volta suprema illusione metafisica che gli fa credere che il luogo migliore sia proprio quello della distanza interpretativa che egli occupa. C'è invece nell'oggetto d'amore una sorta di elevamento a potenza che potrebbe permettere un'altra forma di conoscenza, se il voyeur fosse capace di « amare senza ricordare, senza fantasma né interpretazione, senza fare il 198

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