XIII secolo e collocabile fra Padova e Venezia 14• La sua decorazione è da attribuire a due diverse mani: l'una, più arcaica - o forse solo più arcaizzante - ha realizzato tutte le iniziali incipitarie, contenenti figure a mezzo busto, ora maschili ora femminili, alternate a decorazioni di fantasia; queste miniature appaiono di stile nettamente bizantineggiante e in sostanza prive o quasi di rapporto coi testi trascritti. Ben diverso significato comunicativo hanno le illustrazioni della seconda mano, di stile gotico, poste sui margini inferiori e/o esterni di molte carte del manoscritto. Queste illustrazioni costituiscono una sorta di puntuale commento artistico alle liriche di alcuni soltanto dei trovatori presenti nel canzoniere, evidentemente di quelli reputati più autorevoli, o quantomeno più interessanti 15 • L'immagine dell'autore, pur scarsamente connotata da tratti personalizzanti - la latitanza dei testi biografici ne blocca infatti, come già si è notato, l'individualizzazione -, è tale da riempire con prepotenza tutte le diverse scene. L'amante-trovatore diventa infatti qui il protagonista non solo della rappresentazione miniata delle poche actiones drammatiche estraibili dal tessuto delle canzoni cortesi - qualche scena di colloquio amoroso o di supplica in ginocchio della dama sans merci 16 -ma pure della concretizzazione di luoghi testuali a marcata densità topica, che dà corpo a similitudini, a metafore caratteristiche dell'immaginario cortese, ad astrazioni in genere. Introducendo il personaggio dell'autore - e quello, a lui evidentemente complementare, della donna amata, oggetto della sua poesia - in scene che visualizzano un linguaggio figurato, il miniatore del manoscritto della Morgan Library crea una sintesi fra «reale» e immaginario all'apparenza indebita, ma che invece produce inusuali effetti prospettici. Per dare un'idea del procedimento, analizzerò un po' ., diffusamente le miniature che illustrano una canzone di Folquet de Marselha. Il componimento, Ben an mort mi e 179
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