Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

Queste contraddizioni presuppongono diversi vettori di direzione dello sguardo. e) Ma le discontinuità prodotte dall'iperbato sullo spa-· zio prospettico sono numerosissime soprattutto nel Presepe di Greccio (Ibidem), che è esso stesso un iperbato (il dipinto della rappresentazione che S. Francesco stesso ordinò di allestire nel paese laziale per santificare il Natale). I personaggi entrano di fronte al piano prospettico (opposizione di punti di vista); il crocifisso che occupa la parte centrale alta è addirittura rovesciato, ed è inoltre l'unica figura non vista dal basso, in quella zona; gli elementi architettonici presuppongono prospettive contraddittorie, in particolare le testate della culla, sia pur così ravvicinate, sono disegnate secondo due diverse prospettive, come viste in successione da parte dello spettatore che entrasse fisicamente dalla parte bassa del quadro e si volgesse a destra verso il bambino. Da questo esempio - ma anche da altri 12 - si può concludere non solo che le discontinuità prospettiche (prodotte dalla struttura dell'iperbato) indicano vettori di direzione dello sguardo; ma che l'iperbato stesso è un invito a entrare fra le cose del dipinto, e che non presuppone solo -una direzione dello sguardo, ma un vero e proprio orientamento fisico. Una « poetica » dell'iperbato non è una perspectiva, ma la scelta dell'orientamento 13• 5) Gli stessi motivi accennati sopra riguardo Giotto trovano corrispondenze sorprendenti in Dante. Anche se un'esposizione soddisfacente di queste corrispondenze esigerebbe, in realtà, uno studio specifico e approfondito, si possono indicare, tuttavia, alcuni esempi non privi di importanza. In generale, la crisi mistica di Dante - datata da Nardi intorno al 1306 - produce una mutazione nello stile: l'allegoria diventa la procedura compositiva fondamentale, dove il senso non si produce più solo per via metaforica, ma 152

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