Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

to ha luogo, e quale punto di vista: ad es. aereo (e interpretabile forse come quello dell'autore onniscente) oppure serrato e rasoterra (interpretabile forse come soggettivo). La scelta del passo da illustrare, della scena del capitolo, una scelta che possiamo intendere nel senso dell'identificazione di quell'evento o dettaglio che sia cruciale e/o rivelatorio, va affrontata secondo criteri spiccatamente narratologici. È una scelta che può venire fatta da un'istanza d'autore che non deve necessariamente essere orientata alla rappresentazione visiva. O, guardando la cosa da un altro punto di vista a questo stadio l'illustratore non funziona infatti come un lettore particolare, diverso dagli altri, specializzato. Fin qui è in gioco ciò che il lettore sa, ciò che sa già fino a questo punto, ciò che gli è stato fatto sapere o vedere. Vedere con gli occhi della mente si badi bene. L'illustratore è invece un lettore specializzato quando e in quanto legge pensando a come mostrare sempre agli occhi della mente, ovviamente, ma passando dagli occhi veri (intesi come organi percettivi in senso lato) del lettore/spettatore. L'illustratore legge pensando all'iconogenia del testo. Iconogenia, che non vuol dire raffigurabilità semplicemente, è un termine forse non splendido dal punto di vista dell'eufonia, ma che si modella sull'esistente fotogenia. È un'espressione che è stata impiegata per la prima volta da Paola Pallottino e dal sottoscritto, per indicare il carattere di una certa predisposizione alla raffigurabilità tipico di certe famiglie di oggetti. Nello specifico, trattandosi di una mostra sull'illustrare la scienza (tenutasi a Lucca nel 1983) si metteva in luce che vi è un certo condensarsi di illustrazione attorno a certi settori scientifici, la botanica in particolare, che diventa così una sorta di topos, di istituzione della raffigurazione, a tal punto che vien facile fare una storia delle variazioni stilistiche dell'illustrazione, molto coerente perché monotematica. L'impiego della nozione alla illustrazione di fiction compare invece in un articolo della Pallottino dedicato 145

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