Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

esclusivo e erratico sfogliare il libro guardando le figure. L'allusione è qui a un goloso come Faeti, del quale si può decisamente condividere peraltro la preoccupazione per una ossessività e possessività logocentrica. Un punto di vista intermedio, forse equilibrato è quello delle aspettative espresse, e anche estrapolabile dalla prassi, negli Illustrierte Aufsatze di Walter Benjamin. Nell'attualità si sta assistendo alla trasformazione in articolato sistema narrativo dell'illustrazione (anche quella icastica, cioè tecnico-scientifica). L'illustrazione di un articolo divulgativo diviene ormai un elaborato pastiche, un intreccio eclettico di molteplici generi e stili raffigurativi. Ma, malgrado anzi anche dentro questo trend, continua a valere l'osservazione che questo tipo di illustrazione parte dal principio e dal presupposto dell'esistenza, passata presente o futura di un oggetto da raffigurare, (o un processo, cioè una relazione fra oggetti). E la nozione brillante di ipotetigrafia, coniata da Massironi nel suo Vedere con il disegno (Padova, Franco Muzzio editore, 1982), non è che una conferma di questo carattere oggettualista, di questa inclinazione realista ad oltranza del tipo icastico. Se per ipotetigrafia si intende l'ipotesi figurativa, l'ipotetico aspetto, il probabile configurarsi di qualcosa che è solo presunta, che si conosce solo in base a telerilevamenti parzialissimi, a stime quantitative convergenti, a conferme indirette; se l'ipotetigrafia è questo, (come è avvenuto ad esempio colla doppia spirale del DNA) allora una tale figura addirittura preme in direzione del rendere esistente ciò che si è intravisto. Come del resto fa qualunque rappresentazione schematica di processi invisibili, ad es. macro e microcosmici. E anche la più tardiva, nel suo apparire storico, fra le illustrazioni, l'icona, il ritratto della quantità, che appare dopo la Rivoluzione Francese cioè la rappresentazione di dati astratti col tramite di diagrammi ed istogrammi, spinge attraverso la sua presenza attuale, come direbbe Albers, in direzione di una autono138

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