Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

rosa. Vi si vede un monastero, descritto come un sistema isolato, soccombere per effetto di fluttuazioni esterne amplificate da reazioni interne. L'azione ha luogo alla fine del Medioevo: vediamo un'intera regione del mondo passare, mediante una biforcazione, su una nuova diramazione del sistema non-lineare della storia. La posta in gioco è importante. Cos'è, alla fine, questa razionalità che si costruì allora, e che ritroviamo alla base di tanti aspetti del mondo moderno, per esempio nei lavori dell'economia classica? Basti qui ricordare che l'economia neoclassica presuppone agenti dotati di una informazione completa in situazioni che sono fondamentalmente statiche: tutti i percorsi estremi sono sempre accessibili, ciò che equivale a dire che gli agenti possono sempre scegliere il percorso più breve che permette loro di massimizzare i vantaggi. La mia critica si congiunge qui con quella di Herbert Simon. La « razionalità ristretta » degli attori di un sistema sociale riflette la possibilità di apprendere e scegliere strade nuove, quindi di creare la storia. Noi cominciamo a vedere che, poiché le società sono dei sistemi complessi, le relazioni che ne descrivono l'agire accolgono soluzioni multiple, descritte dalle ramificazioni in cui i singoli percorsi stazionari via via, scegliendo tra alternative· , si biforcano. Ciò restituisce all'Utopia, all'immaginario sociale, la sua legittimità. Può spiegarmi in che consiste la possibilità, da lei intravista, di lavorare sullo stato instabile della luce, sul laser, per sviluppare l'informatica? « Una delle caratteristiche fondamentali dei sistemi lontani dall'equilibrio è il carattere non-lineare delle reazioni. A partire da lì, parecchie soluzioni possono diventare accessibili per uno stesso valore dei parametri. È, per esempio, il caso con la bistabilità, che era fino a tempi recenti, 130

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