Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

dine, e che l'ordine datosi non lo vincoli mai così completamente, non sia mai per lui un tale legame ch'esso non possa cambiarlo, ricorrendo alla propria libertà iniziale». È ciò che esprime la legge del « mutamento del Sé » enunciata dal poeta: « La legge fondamentale dello spirito mi si rivelò nel 1892 (o 1893) come impossibilità di fissazione dell'attività spirituale. Ho dato il nome anglo-latino di « varianza del Sé» (Self-variance) a questa essenziale caratteristica. La coscienza è senza riposo... E questa instabilità... è il carattere essenziale della sensibilità ». Credo che Valéry abbia del tutto ragione. Recenti lavori mostrano che il sistema nervoso centrale sembra presentare un comportamento fondamentalmente instabile, che possiamo osservare mediante lo studio elettroencefalografico delle fasi di sonno profondo. È su questa instabilità di base che si è radicata la vita cognitiva. Siamo con ciò molto lontani dall'immagine meccanicistica dell'uomo-macchina e ancor più distanti dalla tradizionale metafora dello spirito e della sensibilità dell'uomo come una molle cera con cui i filosofi hanno evocato la passività recettiva dell'essere umano di fronte agli oggetti sensibili. Noi cominciamo oggi, invece, a poter descrivere un meccanismo molto complesso, a cui s'aggiungono le « perturbazioni » dell'informazione veicolate dalla vita sensoriale. Tutto ciò ci conduce a una questione fondamentale: quali le radici del tempo nella fisica? Tradizionalmente il tempo era concepito come un semplice parametro di descrizione. Oggi possiamo andar oltre, un po' più lontano. L'esistenza di sistemi altamente instabili ci porta a rinunciare a basare la nostra descrizione del mondo sulla nozione di traiettoria (o sulla nozione di funzione d'onda in meccanica quantica). Per questi sistemi noi non conosciamo mai che un gruppo di traiettorie. Questa non-localizzabilità è in definitiva alla base della possibilità di definire la nozione d'entropia e di irreversibilità. Possiamo così decifrare oggi il messaggio fondamentale del secondo princi128

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