Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

Per comprendere l'idea di « gerarchia » occorre aver presente qualche idea preliminare del tutto essenziale. Il comportamento dinamico di certi sistemi presuppone il ricorso alla nozione di « attrattore »: questi sistemi arrivano o ritornano in un insieme dato di stati materici, quali che siano le condizioni iniziali e le perturbazioni loro imposte. Si può dire che tali sistemi siano capaci di oblio. È interessante notare che allorché si aumenta la complessità del comportamento studiato, si può osservare l'emergere di un tipo di astrattore detto « strano », tipico dei sistemi altamente instabili. La dinamica di tali sistemi, pur retta da leggi deterministiche, presenta tuttavia un carattere caotico; e due punti vicini, a causa della contiguità di questi astrattori, figurano di fatto su traiettorie fortemente divergenti. Questi nuovi sviluppi suggeriscono lo studio della storia naturale del « tempo interno » dei sistemi, nel quadro della dinamica dei sistemi complessi. Il tempo interno, legato a una reazione chimica, è un tempo molto fragile: la reazione cessa se non è alimentata, e con essa il tempo interno, che le è associato, si riassorbe nel tempo dell'ambiente intorno. Per contro, con l'apparire della vita, il tempo interno si è riprodotto di generazione in generazione, lungo tutto il corso dell'evoluzione della materia vivente, ossia per una durata dell'ordine di 3 miliardi di anni. La vita non ha fatto che permettere al tempo interno di perpetuarsi. L'evoluzione ha così mutato la qualità di questo tempo interno. Invece di un tempo chimico relativamente semplice (si pensi ai ritmi chimici, per definizione periodici), è apparso un tempo la cui descrizione è più complessa, e che include dei fenomeni di instabilità e di trascinamento. Mi piace molto questo passo di Paul Valéry: « ... Il cervello è la sede di una variazione, di un cambiamento psichico incessanti: esso è abitato dall'instabilità stessa... Lo spirito, nel suo lavoro, procede dal disordine all'ordine. È essenziale che esso conservi fino alla fine risorse di disor127

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