Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

termodinamica del non-equilibrio, che ci ha condotto a introdurre dei tempi nuovi, diversi dal tempo della dinamica classica: per esempio, il tempo caratteristico delle reazioni chimiche oscillanti del tipo Belousov-Zhabatinsk. L'apparire di queste oscillazioni spezza l'equivalenza tra tutti gli istanti che caratterizzano lo scorrere uniforme del tempo quale lo concepiva la dinamica classica. Questa nozione del tempo interno può prendere forme molto complesse su cui tornerò. In certo senso si può dire che il tempo è al centro delle descrizioni della fisica tradizionale. La meccanica lo incontra nello studio del movimento, la fisica quantica lo incontra come parametro che misura l'evoluzione della funzione d'onda, e per la relatività tempo e spazio sono accoppiati. Ma in tutti questi approcci qualcosa manca: la prospettiva dell'avanti e del dopo sulla quale hanno insistito numerosi filosofi, da Aristotele ad Heidegger. Il fatto nuovo è venuto con la fisica dei fenomeni irreversibili, il cui studio s'è grandemente esteso nel corso degli ultimi decenni. I fenomeni irreversibili spezzano la simmetria temporale. Questa rottura di simmetria può apparire a livello di un solo sistema: per esempio, in un reattore chimico o in una cellula vivente. Si può facilmente intuire che se si mettono in corrispondenza dei sistemi in cui ciascuno presenta una simmetria temporale spezzata, possono apparire delle interrelazioni, o correlazioni, di lunga portata. È la situazione che esiste di fatto in una collettività: si vede emergere un tempo collettivo, sovraimposto ai diversi tempi individuali, che presenta esso stesso una simmetria spezzata ». E tra questa molteplicità dei tempi, che connotano i diversi livelli della materia, sussiste o no un qualche ordinamento gerarchico; e se c'è, quale? 126

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