Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

Ma già la clausola finale con i favolosi monti Rifei (Iperborei) e il silenzio bianco/abbagliante degli « agghiacciati mari» ne infrange e dilapida l'essenza corporea, lo apparenta all'« incantato lume» dello scudo di Atlante cui si accompagna. Nulla di tutto ciò nelle molte tavole ove Doré lo ritrae: un uccellaccio pesante, forzuto, greve, dalle enormi zampacce anteriori, retto non si sa come da due ali, al paragone, monche nel disegno di copertina; un animale araldico, · certo più leggero e meglio proporzionato in quella ove Ruggiero lotta contro l'orca per liberare Angelica, ma anche qui naturalisticamente connotato dal forte treno posteriore, dagli artigli robusti. E, sempre, sostanzialmente, un mostruoso ibrido, che semmai, richiama all'occhio l'« iniqua razza» di taluni mostri che sbarrano la strada, nel canto VI, alla dimora di Alcina, e a quelli che Proteo, nella trascrizione di Dorè (il poeta si limita a parlare di « orche » e « foche ») invia ad assediare la roccaforte di Ebuda (VIII, 55/56); disegni ove non è peregrino supporre il ricordo della pittura di Hyeronimus Bosch. Quale contrasto, invece, nelle raffigurazione dei cavalli, dei destrieri, che punteggiano, tutto il volume, a partire da quello, del tutto anonimo, dell'incipit del primo canto, che reca in sella Angelica in fuga e, coda e criniera al vento, protesa la gamba nervosa e sottile, sembra volare - egli sì creatura quasi aerea - nel fitto del bosco degli incontri. 8 - Ma poiché si è fatto cenno al nome di Bosch, non è improbabile che Dorè ne traesse ispirazione per buona parte dei disegni che dedica ai frati e, più in generale, al popolo basso - ove chiaramente riprende il lavoro compiuto ventisei anni prima per il Gargantua e Pantagruel di Rabelais. Fin dal loro primo apparire, nella accogliente badia della selva Calidonia, in quel di Scozia - un luogo del poema ove Ariosto, a differenza che in altri, li mostra bene103

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