Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

ne le reti d'amor l'anima avinta: io parlo de' begli occhi e del bel volto che gli hanno il cor di mezzo petto tolto. Così Orlando (VIII, 80), persino nel sogno vede Angelica bella: avorio, purpura, stelle; né osa scendere oltre il bel volto; né molto diversamente Ruggiero, cui la principessa del Catai pur appare nuda e protesa sullo scoglio, e ben presto sarà colto da un raptus di frenetica cupidigia nei suoi confronti: « Un velo non ha pure, in che richiuda i bianchi. gigli e le vermiglie rose, da non cader per luglio o per dicembre, di che son sparse le polite membre. Creduto avria che fosse statua finta o d'alabastro o d'altri marmi illustri Ruggiero, e su lo scoglio così avinta per artificio di scultori industri; se non vedea la lacrima distinta tra fresche rose e candidi ligustri far rugiadose le crudette porne e l'aura sventolar l'aurate chiome» (X, 95-96) Gigli, rose, alabastri, ligustri, una lagrima, come una perla, tra le crudette porne: tutto l'arsenale con il quale, per secoli, il petrarchismo ha alluso alla bellezza femminile uno di quei moduli la cui circolazione, per dirlo con Giovanni Pozzi (La rosa in mano al professore, Friburgo, Svizzera, Edizioni Universitarie, 1974, p. 73) - « fa pensare a quella moneta franca nell'ambito di un sistema tematico (il catalogo della bellezza) dove esisteva un'ampia disponibilità di scambi fissi con altre immagini stereotipe, senza limiti di restrizioni di generi letterari». Se un riscontro al corposo e solido tratto di Dorè si voglia trovare, indirettamente - e per forza di una visione che l'Ariosto insinua, suggerisce, più che mettere egli stes100

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