Il piccolo Hans - anno XII - n. 47 - lug./set. 1985

che l'intero gruppo descritto da Freud nel Leonardo è una scultura, una scultura vivente. Leonardo, Mosè, Gradiva. La scultura solleva problemi inerenti al movimento, alla dialettica del morto e del vivente, del duro e del morbido, e sempre in rapporto alla Legge: la legittimità della discendenza nel Leonardo, le tavole della Legge nel Mosè, il matrimonio nella Gradiva. Mosè è sul punto di balzare in piedi e di lasciar cadere le santissime tavole, oppure ha già dominato la sua ira e salvato le tavole in bilico? ». Ecco come il problema del movimento, l'animato, si inserisce nell'inanimato, e lo fa attraverso la Legge, sulle tavole della Legge, come per Hans sulla pianta del recinto del Dazio. Solo che il carro trainato dal cavallo ci parla di fobia, mentre la « Statua, che è insieme il cadavere e il bambino, il cadavere perché fredda e inanimata, il bambino perché scolpita, formata, modellata, la statua è però anche il monumento eretto nel suo rapporto alla perversione». Due funzioni diverse della protesi. Nel luogo della fobia, e quindi nella nevrosi, la protesi s'incarna nell'animato, nella perversione è l'incarnazione di un vivente fuori di sé che evoca l'orrore del morto vivente. Quando di fronte al bambino riappare, quarant'anni dopo, un padre non abbastanza « morto », e scatta un'identificazione che sposta il perverso nella psicosi abbiamo il caso del bambino nel quale il perverso si specchia. impersonando il padre sul prato di San Giovanni Battista alla Creta (cfr. il capitolo « Scena e teoria della perversionè » nel volume Il mistero di Mister Meister di S. Pinzi, Dedalo 1983). Gradi differenti di identificazione, e diverse funzioni della protesi, che già individuammo precisando la distinzione clinica, il diverso. disegno, di nevrosi, perversione e psicosi. 10 « Ma benché pietra, io vivo, io spiro, e 'ntanto così tacendo io canto ».

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==