Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

ordine delle possibilità ,comuni al mondo e al linguaggio, è prima di ogni esperienza del « Come» (« che qualcosa è così e così»), e qumdi è informulabile. Ma nello stesso tempo la iraffiguiratività (la Jogica oome immagiine speculare del mondo, apertura originari.a sul mondo) mostra l'esperienza informulabile del « Che cosa » ( « che qualcosa è») 24 • Oome queste parole alludono all'inesprimibile? Queste pa:role non sono fi,gure della peridita, dell'assottigliamento del , Logos. La forma , di presenza del mistico in Wittgenstein non ha a che fare con una trasformazione -perdita della ,razionalità e della parola. Consideriamo i luoghi dove Wittgenstein allude non :solo all'i1 J1dicibile in sé, , in quanto mostrnrsi del ,limite, ma anche all'indicibile per noi, a come si mostra per noi: « Intuire il mondo sub specie aeterni è :int'lllirlo quale tutrto - limitato -. Sentirie il mondo quale tutto limitato è il mistico» 25 • Per alludere al1e nosm:ie forme di riconoscimento del mistico, a !Ciò che ci costringe a non dimenticarlo, Wittgenstein ricoJ1I1e a pairole (sentimento, ,intuizione, tendenza, volontà, impul, so) che dicono che la forma di esperienza deì mistico non è teoretica , ma è come un rapporto pratico con un limite che allude a un eooesso, una ip�enez2la, un senso - se pur informulabi1e. « L'uomo ha l'impulso ad avventarsi contro i Limiti del linguaggio. Pensate allo stupore per il .fìatto che qualcosa esista. Tale stupore non può veni<r espresso :sotto forma di domanda e infatti non Vii è una 1 risposta. Tutto quel che potremmo dire può esserie a priori solo un non�senso. Eppure ci avventiamo contro 'il ·limite del Linguaggio...Questo avventarsi contro il limite del lmguaggio è l'etica. È molto importante, secondo me, por fine a tutte le chiacchiere sull'etica, se vi 'Siano valori, se vi 1 sia una oonosoenza, ,se si possa defini 1 re il bene eoc... .Ma la tendenza, l'urto, indica qualcosa» 26• 88

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==