Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

« in der Beurteilung... Einhelligkeit unter Menschen >) ,·, in base a « generale (wie ,die empirischen alle sind) nicht universale Regeln » (G, ;pp. 290-1) '�*; Schiller se ,da un lato deplora (ma non rifiuta) la diwsfone del lavoro da Fichte aooettata come un dato sotto certi aspetti stimolante, ,dall'altro, e iin questo contesto soprattutto, propone un'universa lità legata ialla sensibiLità, un'universalità come ti ale reale (wkklich) e presente più di quanto non possa essere la « comunità morale univeTsale » (B1 , p. 223; B, p. 876) kantiana in perpetuo divenire. Schi1ler costruisce qui!Oidi l'idea idi uno Stato che non è più o non è più unkamente mezzo e luogo ,di superamento della natur:a, che non è più o non è più solamente mezzo transitorio del fine della ,storia; ma fine a se stesso, in quanto ccmciliainte in ,sé sens!i:bilità e razionalità, assicurando il valore in una particolarità (.la ,rappresentanza!) ,che è mediazione concreta tra la specie e l'individuo; e in uno 1Stato estetico autosufficiente e ,soddisfatto di sé che è mo.l1Jo vicino alla bella totalità etica della polis, unità immediata e divina di popolo e di Stato. Lo Stato erediterà dall'ideale •della polis, dalla volontà genernLe ,rousseauiana e dallo ,spirito della Rivoluzione iìranoese una funzione che non per-derà più, di Dio in terr-a - e :aibbi0imo visto quanto ·ricorirente ,sia ,in tutto questo periodo il nome di Dio sulle labbra dei filosofi tedeschi. Lo Stato vi1 ene a , sostitui11e la specie, come del r-esto più ta:rdi in Ficht , e farà La nadone (cfr. EMIL LASK, Fichtes Idealismus und die Geschichte (L' , idealismo di Fichte e la ,storia), in Gesammelte Schriften, I Band, Tiibingen, V:erlag von G,C.B. Mohr (,Paul Siebeck), pp. 268-273), la specie ·iin Hegel volatilizzMl!dosi nelle forme dello ,Spirito assoluto. Lo Stato hegeliano ·s,i assumerà il ca;dco del valore oome « es,sere » ,anziché « dover es- .,, « accordo nel giudizio degli uomini» (GI, p. 54). *" « regale generali (come sono tutte '1e regole empiriche) e non regole universali» (Gr:, p. 54). 74

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