Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

il princ1p10 di una provviden2la r,ive1antesi in maniera incompleta. Quando comincerà questo periodo, noi non sappiamo dirlo. Ma ,se ,questo periodo sarà, allora sarà anche Dio», F1, p. 276). Ciò ,che caratte:rfazia comunque la filosofi.a della storia in ,questo periiodo è! r,appresentato ,da un oomune movimento ,di ascesa verso la ragione, ,soprattutto - ma non esclusivamente - intesa in ,senso « pratico» oon tutte le conseguenze che ne derivano. Tale movimento viene fissato in tappe sia di ordine strutturalessociologioo che ,storico; ma non appare mai definitiv , ament.e ineversibile, nel migliore dei casi un progresso al1'1infinito. La meta finale che è ,spesso rappresentata da un indiarsi dell'umail!ità, è vista o come un salto qualitativo o come una metabasis eis allo genos, come in Schelli:ng, dove la ga:rianzia finale è offorta dal1'Assoluto - passaggio del :resto mimato in ,seguito da Hegel che farà immediatamente sollevarsi nell'Enciclopedia J' , amb:iguo Weltgeist a sape:re dello Spirito assoluto. Ora è in ,questo periodo , a cavallo tria lia fine del '700 e ,l'inizio .de11'800 che Hegel appare singolarmente e più nettamente controcorrente. I 1 p:roblemi di una 1 relig:ione raziJonale posti in questi anni da Kant e Fichte si incontrano con quelli storici posti dJaUa storia del1a ,oaduta dell'Impero romano del Gibbon e quelli politici della Riivoluzione francese; ma è probabilmente ,soprattutto e primamente da Schiller e da quelle Briefe ii.ber die èisthetische Erziehung des Menschen [Lettere sull'educazione estetka dell'uomo] da lui tanto app:rezzate (lettera ia Sche1ling del 16 aprile 1795) che Hegel riicava iil concetto di una universaHtà concreta a sorreggere i ,suoi p:rimi riisultati, che pongono l'« ideale» schellinghiano piuttosto all'indietrn nel passato che in avanti nel futuro. Nel1a 27ma lettera Schiller iinsierisoe c001 grande originalità nella filosofìia della storia un nuovo elemento. 70

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