Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

glianza che 1aveva già ,suscHato nei due fratern l'emozione e 1a meraviglia: « proprio perché oggi la figura nell'insieme gli .somigliava meno... », Ulrich èl costretto a ritrovarla ii.In.mediatamente in un altro punto qualsiasi della figura ,che gli ,s,tav:a ,di fronte. « Egli notò la 1somiglianza del vi , so ». E in ta:l modo poteva cominciare a pensare al1a possibilità che la , sorella non fosse altro che la sua immagine .specul1a·re, « una chimerka ripetizione e trasformazione di ,se ,stesso ». Agathe diventa il riflesso di Ulrich, Ulrich lo specchio di Agathe. « Come Narciso, ULd!ch è innamorato della propria immagine speculare, del1' 1 immagine ideale e amabile che il vi, so di sua ,sorella riflette come uno specchio ingannevole » 15 • Egli ha b'isogno di r, i-conoscersi :iin un ,riflesso che gli I1enda l'interezZJa deHa sua figura proprio perché sa fino in fondo la difficoltà di conosoersi « da capo a piedi ». Agathe ,sembm consegnargH questa illusione. Ma, nello .stesso tempo, gli rivolge la medesima domanda, nell'ingenuità che qualcosa possa ancora 'rimanere iuteg , ro: « Qua111:do parli oon me così 1lergiv;ersa:ndo... mi sembra di guardarmi nelle schegge di uno specchio; con te non ci si può mai vedere da capo a piedi! » (p. 720) . Ulrkh deve :riesti1luirle la sua immagine ri-composta. Agathe non può. ,aocettlare la frantumazione, le ,schegge .fìerisoono H ,suo esile c01rpo. Appena ;il foateHo si allontana, si ,s1ente ,costretta a mettere alla pro va la sua in­ .oerta identità e a vi'V'ere l'estraniazione profonda del .suo corpo messo 1a nudo davantii allo specchio. 43

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