Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

Ma questa « perfezione» allontana il possesso di sé, -è un ulteriore ostacolo alla conoscenza. L'oggetto dell'amore contemplato si sgretola nell'impossibilità di essere raggiunto. La bellezza, così come l'.immagine speculare, :costituisce lo schermo •su oui lo 1 sgua,rdo si posa senza penetrare. È la ,superficie dell'acqua 9 • Solo ,l'Angelo sa ,godere della propria bellezza 10 • L'Angelo, H « primo perfetto», l'assenza di corpo, il « viziato della creazione», non ha bi,sogno di ri-conoscersi nell'immortalità. La morte non gli è conoes, sa e questo lo rende capace di soffermarsi sulla sua bellezza. Egli non , teme la caducità, non essendo che un'immagine, specchio inquietante di un volto misterioso in ,grado di ri-produrre la bellezza di altri volti e, allo stesso tempo, di attingervi continuamente la propria. « ... e ,a un ·tratr to, / uno per uno / specchi: la bellezza che da voi defluisce / 1a ,riatting , ete nei vostri volti» 11• Ma il mortale nu11a può trattenere, neppure la bellezza e « ... sul voilrto la sembianza / sorge e spare senza posa » 12 • A lui non è concesso il ritorno a se stesso. Nariciso dovrà separarsi , dovrà ràocettare quel velo che ·divide il •suo corpo dalla sua « divinità » e rinunciare -a quell'« estrema esistenza» che unisce �< '1'anima e gli -dei». L'urgenza di vede:risi composto attraverno ,gli occhi di un altm, portava Nardso a richiedere la continua presenza di _,qualcuno che gli affidasse il proprio sguardo. Il -riflesso lo guardava così come lui voleva essere visto. La prigione che si era costruito gli offriva un'unica via d'uscita: quel1a di f�ssare gli oochi sull'umco volto· in ·grado di , rkonoscerlo. Il legame era ormai divenuto mortale. Abbandonarsi a questo sogno ha consegnato Na:riciso a:lla stessa morte 41

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