Il piccolo Hans - anno XI - n. 42 - apr./giu. 1984

Non può non veni.re in mente come la diffusione del gotico in Europa si!a quasi C()[ltemporanea all'invenZiione ,della stampa, con l'immensa regoladzzazione degli stili grafici, e l' ,aocresciuto automaitismo nella lettura, che essa ha comportato: sicché potremmo dire che mentre l'occhio occidentale si è precooemente addestrato al riconosoimento e 0!lla combinazione dei caratteri · tipografici, solo molto più tardi avrebbe imparato a compitare quella scrittura sommersa che è l'architettum gotica leggendone, con Ruskin, i « Gotic types » a Venezia. È a Venezia infatti che Ruskin scopre che un edificio può es� sere, al pari di un libro o di una conversazione, « entertaining »; ed esso intrattiene con tutta la gamma e l'articolazione dei suoi ,tipi, o elementi, di modo che il semplice atto di <riconoscerli distintamente nell'ordine in cui sono ,composti procura al visitatore - che ha sempre la matita in mano, pronto ad annotare, riprodurre e sottolineare - quella stessa aooelerazione delle emozioni e quell'irntensificazione del1a sensibilità che è abituato a rioevere dalla lettura: quell'« in più» di sensazioni del qual , e, come dirà nella conferenza su Tesori dei Re, l'età moderna « ha bisogno», è :il vero tesoro del quale il sesamo schiuderà ila porta. Paola .Colaiacomo 196

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