Proust legge l'operia di Ruskiin nella modalcità del commento: la sua è! una lettura che avviene nella scrittura e si compi 1 e in un inuovo libro, che a sua volta genererà nuovo commento; si sa che la Prefazione a Rusbn contiene pagine - quelle sui ricordi delle letture infantili - -destJinate ad entrare nella Recherche, e che fa prefazione stessa, originariamente intitolata Sulla lettura fu pubblicata autonomamente come Giornate di lettura: « un titolo più personale, dove fos· se un po' della sua vita», come sottolinea Giovanni Macchia nella sua Prefazione ail volume che oi viene ora presentato. Lettura e •scrittura, in queH'amalgama che è la « vita» dello scrittoI'e, si completerebbero dunque vicendevolmente: sarebbero 1e due facce di una stessa medaglia o, come disse SartI1e, « di uno stesso atto storico»; e in questa luce il ·« commento» di Proust ,ci intere- ssa doppiamente: pe11ché, avendo come tema }a lettura, oi mostra in marnera d�retta e indiI'etta, potremmo dire, come legge uno scrittore, che tipo di foammentazione egli induce nel testo, cosa i suoi oochi scorgono in un libro sul quale anche i nostci possono esseI"si posati. Scopriamo così che il necessario « Incitamento» dal testo di Ruskin Proust Jo ha rioevuto, laddove meno, forse, ce lo saremmo aspet+tato: :non nei passaggi più apertamente ,suggestivi e nelle vaghe atmosfere che essi evocano di luoghi lontani e sognati - un effetto nel quale Ruslcin è maestro - non lì si è andata a innestare la �<nuova» scrittum del di+scepolo, non da quei luoghi è germogliata, bensì dall':insistito precetto di una �ettura « parola per parola», compiuta « annul+la:ndo la nostra personalità», alla ricerca del pensiero dell' , autore e non di una conferma al nostro; precetto che richiede, per esser messo ,in pratica,« un oerto sforzo, una vera di •scesa -nell'. intimo di se stessi», nella consapevolezza che « comprendeI"e un pensiero profondo è avere, nel momento in cui lo si comprende, un proprio pensiero pro192
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